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Lasagne povere bergamasche (ovvero “come ti riciclo il pane raffermo”

E’ una vita che non aggiorno il blog, ma non e’ che in questo periodo non abbia mai cucinato, solo che anche se faccio qualcosa di particolare non mi sembra mai cosi’ tanto particolare da essere pubblicato. Poi magari una ricetta che io reputo banale per qualcun altro non lo e’, o il contrario.

In questi giorni ho preso in mano un libro comprato un anno fa che si intitola “Rissète de la cusina bergamasca” di Carmen Fumagalli Guariglia, per chi non l’avesse capito il titolo italianizzato e’ “ricette della cucina bergamasca”.

Stavo cercando una ricetta per le polpette che faceva mia nonna quando io ero piccola, che io mangiavo per merenda, ma non l’ho trovata. In compenso nelle prime pagine trovo qualche ricetta a base di pane raffermo, non secco eh, proprio pane raffermo, quello di un paio di giorni dopo per intenderci, che se provi ad addentarlo il tuo dentista fa i salti di gioia!

Ho trovato questa ricetta, nel libro chiamata “turta col pà stantìt de Olda” (torta con il pane raffermo di Olda) ma a me da piu’ l’idea di essere una lasagna, per la modalità in cui viene eseguita, cioè disponendo gli ingredienti a strati uno sopra l’altro.

Il libro descrive questa torta/lasagna come cibo dei pastori, che veniva portata in montagna quando portavano le bestie a pascolare.

Ho leggermente modificato la ricetta originale e vi scrivo la mia versione.

Vi dico che e’ una ricetta veramente facile, fatta per lo piu’ con quel che c’e’ in casa: il pane raffermo (a chi non capita di avere pane “gnucco” in casa?), taleggio (da buona bergamasca non manca mai nel mio frigo pena l’esilio), erbette (io ho usato quella che qui viene chiamata “galech”, in italiano viene chiamata in mille modi diversi ma il nome latino e’ Silene Vulgaris, io la trovo nel mio campo quindi per me e’ a costo zero, ma potete usare qualunque erbetta, dagli spinaci alle biete, insomma quello che trovate piu’ facilmente e che vi piace di più).

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Serve:

-10 panini raffermi

-400 gr di taleggio molle

-300 gr di erbette bollite

-4 uova fresche

– un quarto di cipolla tagliato sottile

-350 gr di latte

-un pezzo di burro

– olio pepe e sale

-grana grattuggiato.

Fate rosolare in una pentola la cipolla con il burro e un pochetto d’olio, poi aggiungetevi le erbette tagliate fini. Quando si saranno insaporite metteteci il taleggio e un poco di latte dal totale, servira’ a non far attaccare il formaggio al fondo. Fate sciogliere bene il taleggio, insaporite con pepe e sale e spegnete la fiamma.

Accendete il forno a 180°.

Ora prendete il pane e tagliatelo a fette  da mezzo cm circa.

Prendete una teglia per il forno (io ne ho usata una da 30×40 cm) e distribuite uno strato di fette di pane omogeneo.

Sopra il pane versateci il preparato di erbette e taleggio (io ho aggiunto ancora latte perche’ era troppo denso da distribuire) e un altro strato di fette di pane, cosi’ sino a finire con uno strato di pane.

Prendete le uova, sbattetele energicamente con una forchetta, aggiungeteci il latte rimasto e versate sul pane a cucchiaiate, avendo cura di farlo in modo che tutto il pane venga bagnato allo stesso modo.

Distribuiteci sopra il grana grattuggiato e infornate per 25 minuti.

Si puo’ mangiare sia caldo che freddo, e’ ottimo come antipasto, come secondo, come piatto unico, come piatto freddo per l’estate e caldo per l’inverno. Pur essendoci il taleggio e’ un piatto leggero, ottimo per i vegetariani e soprattutto economico!

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Pan dei morti

Oggi e’ il 31 ottobre, domani si festeggia il giorno dei Morti. Lasciando perdere la diatriba halloween si o halloween no, io festeggio perche’ la nostra tradizione e’ molto piu’ vecchia della festa americana, che ormai ci ha invaso. E’ comunque una festa carina, simile alla nostra vecchia festa dei morti.

Qui si usava intagliare le rape o le zucche e con una candela all’interno metterle fuori dalle stalle, per proteggere il bestiame, che ai tempi era l’unico sostentamento per una famiglia, dalle anime dei morti. Il 31 ottobre coincideva con la fine dell’estate, quindi la fine dei lavori nei campi, e l’inizio della stagione  morta, del freddo, dei mesi piu’ duri dell’anno, delle influenze, che fino a 50 anni fa uccidevano, e in questo giorno si scongiuravano le disgrazie, si cercava di allontanare le anime dei morti.

Questi sono dolcetti che fanno parte della tradizione lombarda, anche se ogni citta’, provincia, paesino ha la propria ricetta. Ognuno ci mette quel che ha in casa, d’altronde ai tempi andare al supermercato era un lusso, beh in effetti quasi anche adesso, quindi siete liberissimi di usare avanzi e rimasugli vari.

Io vi metto la ricetta che ho preso da Shake&Bake, con alcune modifiche. Io con questa dose ci ho ricavato una ventina di biscotti.

Ingredienti:

100 gr di amaretti tritati

120 gr di biscotti secchi tritati

200 gr di farina 00

140 gr di zucchero semolato

mezza bustina di lievito per dolci

30 gr di cacao in polvere

1 cucchiaino di cannella in polvere

un pizzico di sale

40 gr di uvetta secca

1 confezione di pinoli (circa 50 gr)

4 albumi

Mettete farina, biscotti tritati, amaretti tritati, lievito, zucchero, sale, cacao cannella in una ciotola, aggiungeteci le uvette tritate (io non le faccio rinvenire nell’acqua perche’ mi piacciono cosi’ secche), i pinoli tritati grossi, e gli albumi.

Mescolate bene con un cucchiaio di legno. Poi trasferite il comporto formando un salsicciotto di circa 10 cm di diametro su una spianatoia in legno infarinata, tagliate delle fette spesse 1 cm e con la mani infarinate appiattitele un po’.

distribuite i biscotti su una placca da forno coperta da carta da forno e fate cuocere per 15 minuti a 200°.

Quando li togliete saranno ancora morbidi, poi raffreddandosi diventeranno duri. Lasciateli raffreddare sulla carta da forno e poi metteteli in un contenitore ermetico. Potete spolverarli di zucchero a velo!

 

 


Torta integrale di mele e castagne bollite

Penso che sia la torta di mele piu’ riuscita in anni di esperimenti…giuro, non sto scherzando! Perche’ in effetti questa torta e’ nata un po’ per scherzo, cosi’:

Apro il frigo e “Ops mannaggia sta per scadere la farina integrale, e ora?” .

In casa dei miei avanzavano delle castagne bollite, 5 belle mele ed il gioco e’ fatto!

Ho preso spunto da una ricetta dal libro “torte di mele”  di Tommasi Editore e l’ho modificata a mio piacimento.

E’ molto semplice e veloce, insomma se avete poco tempo per preparare fatela, potete anche servirla tiepida con una pallina di gelato…mi sto leccando i baffi al solo pensiero, anche se me ne sono mangiata una fetta ma ho proprio pensato tra me e me: ” cavolo qui ci starebbe bene il gelato”!!

TORTA INTEGRALE DI MELE E CASTAGNE BOLLITE


1 Kg di mele

una trentina di castagne precedentemente bollite

3 uova

180 gr di zucchero

50 gr du burro fuso

160 gr di farina integrale

2 cucchiai di rhum

2-3 cucchiai di latte

1/2 cucchiaino di cannella in polvere

1 bustina di lievito

 

Sbucciamo le mele e le tagliamo a fettine sottili sottili, le mettiamo in un recipiente insieme alle castagne bollite leggermente schiacciate per romperle in pezzi piccoli.

In una ciotola mettiamo le uova e 100 gr di zucchero, sbattiamo e aggiungiamo la farina, il latte, il rhum, la cannella e il lievito. Mescoliamo fin quando abbiamo un bel composto liscio.

Aggiungiamo al composto la frutta e con un mestolo di legno schiacciamo bene per far amalgamare il tutto.

Imburriamo e infariniamo una teglia per torte, versiamoci l’impasto, livelliamo un po’ col il mestolo.

Facciamo sciogliere il burro.

Spolveriamo la torta con 80 gr di zucchero e spra ci versiamo il burro fuso caldo.

Inforniamo a 180° per un’ora.

Si puo’ servire tiepida accompagnata da una pallina di gelato.


Il pandoro (1° prova)

Eccoci manca poco a Natale, il tempo scorre velocissimo e quasi non me stavo accorgendo…fortuna che i negozi hanno cominciano ad addobbare con lucine e festoni e mi sono resa conto del periodo…non avevo ancora realizzato. Sara’ che ha fatto caldo fino a poco tempo fa e il freddo si e’ fatto sentire solo nelle ultime due settimane.

Arriva il Natale arrivano i primi esperimenti dei dolci natalizi.

Il pandoro e’ la prima volta che lo faccio, e’ un dolce che io adoro, piu’ del panettone, ma mi ha sempre bloccato il fatto di non aver mai trovato una ricetta degna di questo dolce.

Invece l’altro giorno stavo spulciando il mondo di internet e mi sono imbattuta nel forum di Cookaround e in particolare in questo post, mi sono piaciute un sacco le foto di come e’ venuto il pandoro e mi sono stampata la ricetta. Ho fatto delle piccole modifiche e il risultato e’ stato molto buono.

Avrei solo diminuito ancora il lievito e messo piu’ zucchero, ma sicuramente per essere la prima volta e’ andata benone!

Bando alle ciance, vi metto subito la ricetta con le dosi che ho usato io, simile a quella del link sopra.

Pandoro

-Preparazione della biga h.19

ingredienti:

100 gr di farina manitoba (ho usato la classica manitoba del super)

10 gr di lievito di birra disidratato (una bustina)

30 ml di latte tiepido

20 ml di acqua tiepida.

Fate sciogliere il lievito nell’acqua tiepida e lasciatelo alcuni minuti, fin quando fa la schiuma.

Poi mischiate tutti gli ingredienti insieme e quando sono ben miscelati, coprite la ciotola con della pellicola e mettete a lievitare in un posto tiepido per tutta la notte. Io l’ho messo sul davanzale interno della finestra sopra il calorifero.

-Primo impasto ore 9 del mattino

Ingredienti:

280 gr di farina manitoba

70 gr di farina 00

2 tuorli

3 uova intere

180 gr di zucchero

50 gr di burro morbido a temperatura ambiente

5 gr di lievito

50 ml di acqua

6 gr di sale

1 cucchiaino di estratto di vaniglia

Prendete la ciotola con la biga, trasferitela nella ciotola dell’impastatrice e fate partire a velocita’ 1, aggiungete alternando i tuorli, il lievito, la farina, lo zucchero, l’acqua e il sale e le uova. Cercate di aggiungere poco per volta alternando ingredienti secchi con liquidi, cosi’ da mantenere sempre un impasto bagnato per evitare i grumi.

Quando si e’ incorporato tutto, aggiungere a pezzettini poco per volta il burro a temperatura ambiente.

Una volta che l’impasto e’ liscio, coprite la ciotola con la pellicola e fare lievitare ancora, almeno che arrivi al doppio del volume.

-Terzo impasto

Ingredienti:

4 quadratini di cioccolato bianco

120 gr di burro

20 gr di miele

Fate sciogliere in un pentolino questi 3 ingredienti e fateli raffreddare, io li ho messo fuori dalla finestra, visto che la temperatura e’ simile a quella del frigorifero!

Prendete il vostro impasto, aggiungeteci poco per volta l’emulsione di ciocco-miele, un cucchiaio per volta e fate andare l’impastatrice a velocita’ minima per far assorbire. Continuate ma fate attenzione ad aggiungere il cucchiaio di emulsione solo quando il resto e’ stato ben assorbito.

Quando avete finito, prendete lo stampo del pandoro, io ne ho uno di alluminio che penso sia il migliore materiale per questa preparazione, lo imburrate e ci mettete dentro l’impasto, coprite con pellicola e lasciate lievitare fin quando l’impasto arriva al bordo dello stampo. Ci vorranno 3-4 ore a seconda del caldo che c’e’ in casa.

Una volta arrivato al bordo, infornate a 170° nella parte bassa del forno per 35-40 minuti.

Lasciato nello stampo fin quando si raffredda, poi giratelo, staccate e mettete in un sacchetto per alimenti.

E’ buono da mangiare il giorno dopo, cosparso di zucchero a velo!

 


Secondo esperimento della Colomba finalmente riuscito

Dopo il primo esperimento di qualche post fa, mica male pero’, era buona anche quella, ho deciso di cambiare ricetta.

La ricetta scorsa era buonissima come sapore, ma come consistenza non sembrava molto la colomba, era piu’ simile alla consistenza della torta. Dunque visto che e’ da tanto che seguivo una ricetta sul forum di Cookaround, esattamente la ricetta della Colomba di Papum, mi sono decisa a fare quella. Solo che la sua prevedeva il lievito madre, con cui io non ho un ottimo rapporto, almeno fino adesso, ma sotto alla ricetta c’era la variante col lievito di birra, 2 grammi….2 grammi???? per due colombe??? mamma mia gia’ mi immaginavo con le mie tristi colombe afflosciate mentre le accompagno verso l’eterno riposo della pattumiera. Invece no!!!

Ho fatto qualche mia modifica alla ricetta, un po’ per mancanza di ingredienti (si lo so che bisognerebbe prima controllare di avere tutto ma io credevo che le arance fossero in cantina, invece no, erano finite, ma vabbe diciamo che la mancanza di queste non hanno compromesso la buona riuscita) e un po’ perche’ non volevo mettere ingredienti a cui la mia amica Cinzia e’ allergica, cioe’ le nocciole per la glassa, e visto che una colomba era destinata a lei non volevo avermela sulla coscienza!

Ho usato sempre gli stampi presi su Icookcake.eu, e come sempre si sono rivelati degli ottimi alleati! Per questa ricetta gli orari sono importanti, e bisogna aspettare che siano lievitati bene prima di procedere al passaggio successivo. Come detto di la, chiunque puo’ provare, io non ho fatto ne corsi, ne scuole, ne nessuno mi ha mai insegnato nulla, sono autodidatta, quindi se ce l’ho fatta io ce la fate pure voi, e vedrete che soddisfazione mangiarvi queste meraviglie, perche’ sapete come sono state fatte, con che ingredienti, senza conservanti o cose chimiche aggiunte.

Fate due calcoli per il tempo, calcolate che dovete iniziare il giorno prima circa per le 17-18 e finirete il giorno dopo verso quell’ora circa.  Nell’impasto troverete il malto, difficilissimo da reperire se non conoscete un amico panettiere che ve ne possa dare un po’, se non avete molta confidenza sara’ difficile che ve lo dia, ma potete tentare, nel caso potete sostituirlo col miele.

La ricetta e’ per due colombe da 750 gr

PER LA BIGA

2 gr di lievito di birra

40 gr di acqua

mezzo cucchiaino di malto o miele o zucchero (in questo ordine di preferenza)

90 gr di farina Manitoba

Fate sciogliere il lievito di birra nell’acqua col malto, poi aggiungeteci la farina e formate un panetto. Mettete in un recipiente non di ferro e lasciate triplicare (cosi’ dice la ricetta di Papum, ma il mio lievitino e’ al massimo duplicato, ma non spaventatevi, a me la colomba e’ uscita buona lo stesso).

PRIMO IMPASTO

Biga

390 gr di farina manitoba

155 gr di burro

105 gr di zucchero

3 tuorli

150 gr di acqua

50 gr di acqua poco per volta

Verso le 22,30-23 impastate la biga con le uova, ci vorra’ un po’ ora che l’impasto assorba bene i tuorli, nel frattempo mischiate lo zucchero con i 150 gr di acqua e fare sciogliere. Aggiungete all’impasto acqua e zucchero. Fate fondere nel microonde il burro e aggiungerlo all’impasto, seguito dalla farina gradatamente.  Fate legare la pasta bene e poi poco per volta aggiungerci i 50 gr di acqua in 2-3 volte. Fate assorbire bene, ci vorra’ qualche minuto di planetaria, poi mettete in un recipiente, vetro o plastica, non ferro, coprite con un telo e fate lievitare tutta la notte (10-12 ore).

SECONDO IMPASTO

Primo impasto

85 gr di farina manitoba

15 gr di lievito

4 gr di sale

30 gr di zucchero

3 tuorli

30 gr di burro (fuso ma non caldo)

70 gr di cubetti di arancio candito (io lo trovo al supermercato ma prima o poi vorrei quella fatta in casa)

Rimettete il primo impasto nella planetaria, aggiungerci farina, miele, sale e zucchero, fate andare per qualche minuto fino ad incordare la pasta e fino a quando e’ bella liscia, poi aggiungeteci un tuorlo per volta, facendo assorbire il primo prima di aggiungere il successivo. Poi versateci il burro fuso in 3-4 volte, facendo sempre assorbire prima di aggiungere quello dopo. Quando e’ tutto ben assorbito, togliete dalla planetaria e aggiungeteci i cubetti di arancia candita, mescolate giusto per amalgamare bene e poi mettete in un contenitore e lasciare riposare per u’ora.

Nel frattempo fate i letti e passate l’aspirapolvere!!!!eheheh

Passata un’ora tagliate il pezzo in due parti, formate le ali e mettete nello stampo, poi il corpo e mettete pure quello. Ora lasciate lievitare circa 4-5 ore, o comunque fino a quando l’impasto arrivera’ a un centimetro sotto il bordo, non mettete lo stampo con l’impasto vicino a correnti d’aria, io di solito o lo metto in forno chiuso con solo la luce accesa, oppure sul marmo sopra il calorifero, caldino ma non troppo.

Nel frattempo accendete il forno a 180° e preparate la glassa con

100 gr di mandorle

180 gr di zucchero

2 albumi

zucchero in granella

zucchero a velo

Tritate 70 gr di mandorle con lo zucchero molto fini, aggiungete l’albume senza sbatterlo, cosi’ al naturale, e mescolate fino a formare una pappetta non troppo densa, nemmeno troppo liquida.

Versate con una sac a poche, o un cucchiaio, la glassa sopra le colombe stando attenti a non rompere la superficie dell’impasto, stando a un cm dal bordo perche’ tanto poi cola da sola. Metteteci qualche mandorla intera sopra, distribuite la granella di zucchero e spolverate con abbondante zucchero a velo.

Infornate a meta’ altezza del forno, e dopo 10 minuti coprite con una foglio di alluminio perche’ se no lo zucchero sopra caramella e brucia. Io ho fatto cuocere in totale per 30 minuti, ma fate sempre la prova dello stecchino, se esce asciutto e’ pronta, altrimenti fate cuocere ancora un po’.

Queste due colombe sono finite nel giro di 12 ore!

Con questa ricetta partecipo al contest:



Prima prova della Colomba

Si si manca ancora tanto a Pasqua, e dovrei anche diminuire di qualche chiletto, ma non posso arrivare a Pasqua senza aver mai provato prima di arrivare a quella che dovrebbe essere la colomba perfetta! Vi dico subito: e’ facile, potete farla benissimo anche voi che siete alle prime armi (beh io non e’ che sono anni che la faccio…e’ solo il secondo e la prima volta e’ uscita mh si dai buona) basta un po’ di organizzazione, tempo e gli ingredienti giusti…eheh si insomma, piu’ che altro tanta voglia!

Gli ingredienti sono molti, semplici, i tempi sono lunghi, e per me che fremo per ogni cosa non e’ proprio l’ideale!

Rischio ogni 3-4 minuti di trovarmi davanti al forno a sbirciare per vedere come va l’evoluzione…e se e’ uguale, poi mi deprimo, e devo trovare qualcosa da fare per non pensarci, magari un’altra ricetta!

Iniziamo dalla cosa fondamentale: lo stampo.

Io uso degli stampi di cartone, di quelli che si trovano per le classiche colombe da supermercato, comprate sul sito http://www.icookcake.eu, dove si trovano stampi a prezzi molto convenienti (ci sono anche per il panettone, le torte classiche ecc ecc), oppure potete optare su stampi in stagno, ne ho uno, preso in un negozio di ingrosso per ristoranti e pasticcerie,  per un costo di circa 20 euro.

La cosa comoda degli stampi di carta e’ che se dovete portare la vostra colomba da amici, parenti, colleghi, e’ comoda e piu’ bella decisamente. E se volete fare due colombe per volta non dovete spendere troppo per gli stampi di stagno.

Le ricetta per la colomba l’ho presa l’anno scorso se non sbaglio dal forum di Cookaround, non ho segnato il nome dell’inventore e adesso non riesco a risalire alla persona che l’ha scritta.

Quindi se qualcuna/qualcuno leggendo qui ritrova la sua ricetta me lo dice che lo nomino, perche’ questa ricetta e’ una cosa fantastica!!! Io pero’ ci ho fatto qualche piccola modifica.

Iniziamo con gli ingredienti per 2 colombe del peso di 750 gr:

per la biga:

75 gr di farina 00

7 gr di lievito

55 gr di acqua non fredda

La sera prima sciogliete il lievito nell’acqua e unire la farina, otterrete un panetto appiccicoso non compatto. Mettete in una ciotola non metallica e coprite con la pellicola, lasciate lievitare a temperatura ambiente per tutta la notte.

Il giorno dopo, dopo 10-12 ore, aggiungete:

100 gr di farina 00

65 gr di latte tiepido

Impastate con il panetto lievitato e rimettete nella ciotola, ricoprite e fate lievitare per un’ora circa, sempre a temperatura ambiente, fino a quando raddoppia di volume.

Aggiungete:

150 gr di burro morbido

200 gr di zucchero

170 gr di latte non freddo

50 gr di panna liquida

1 uovo intero

3 tuorli (tenere da parte gli albumi per la glassa)

600 gr di farina

25 gr di zucchero a velo

1 bustina di vanillina (o i semi di un baccello di vaniglia o un cucchiaino di estratto di vaniglia)

1 cucchiaino di sale

Impastate il tutto fino a ottenere un bell’impasto leggermente incordato e non troppo molle.

Aggiungete per ultimi:

50 gr di mandorle tritate

la scorza di un limone non trattato

la scorza di un’arancia non trattata

Mettere poi l’impasto negli stampi e dargli un po’ la forma distribuita.

Accendete il forno a 100 gr per pochi minuti, poi spegnerlo tenendo accesa la luce, infornate le colombe con un pentolino di acqua calda.

Aspettate dalle 3 alle 4 ore che le colombe lievitino, quasi fino al bordo.

Nel frattempo preparate la glassa con:

2 albumi

200 gr di mandorle tritate fini

200 gr di zucchero

20 gr di acqua

Spennellate le colombe con questo composto, poi distribuiteci sopra la granella di zucchero e le mandorle intere con la buccia.

Alzate il forno a 190° per 35 minuti, tenendo controllato che la glassa non scurisca troppo, altrimenti coprite con un foglio di alluminio.

Quando e’ pronta infilateci uno stecchino, se e’ asciutto e’ a posto.

Lasciatele raffreddare un po’ nel forno per non dargli lo sbalzo termico, poi toglietele e mettetele nei sacchetti alimentari (che potete trovare sempre su http://www.icookcake.eu).

E adesso vado a mangiarmi una fetta di colomba!!!

Buon appetito!!!


Casoncelli alla Bergamasca

Come non mettere uno dei piatti che piu’ adoro al mondo, potrei mangiarli mattina mezzogiorno e sera, e magari anche a merenda per tutti i giorni senza stancarmi!

Ci sono un sacco di ricette online, ma nessuna e’ come la ricetta di mia nonna, lei li faceva quasi dolcini e a natale venivano serviti col sugo di coniglio…una bontà.

Sono un piatto unico, anche se al ristorante vengono serviti come primi, ma se ti mangi un piatto di casoncelli dubito che ti rimanga un solo buchino nello stomaco per altri piatti.

Questa e’ la ricetta di mia nonna, è sicuramente differente da come la fanno in altri angoli della bergamasca, e del bresciano, ogni valle, paese, via quasi, ha la sua ricetta, e ne fa un piatto della tradizione della nostra terra.

Ci vuole un po’ di tempo per farli, contate un pomeriggio intero, soprattutto se siete da soli, e se non avete l’Imperia contate anche il mattino, che ora che si tira la sfoglia col mattarello viene notte!

Questa e’ la mia ricetta dei CASONCELLI

Ingredienti (per circa 270 casoncelli):

Per la pasta:

1,6 kg di farina 00

400 gr di semola di grano duro

6 uova

acqua q.b.

Per il ripieno:

600 gr di pasta di salame o cotechino

500 gr di carne trita di manzo

300 gr di pane secco grattuggiato

400 gr di grana grattuggiato

4 uova

200 gr di amaretti

50 gr di uva sultanina

scorza di 1 limone

noce moscata

cannella

pepe

1 spicchio d’aglio

prezzemolo

Per il condimento:

burro abbondante

salvia

pancetta bergamasca

grana grattuggiato

Impastare la farina 00, la farina di semola, la uova e un poco di acqua fino a quando non otterrete un bell’impasto liscio.

Lasciate riposare mezz’oretta.

Nel frattempo mettete la pasta di salame e la carne trita in una pentola e fate cuocere, aggiungete il prezzemolo tritato e far asciugare.

Fate raffreddare e nel mentre prendete l’impasto e tiratelo con l’Imperia a 2,5-3 mm di spessore e tagliate tanti cerchi del diametro di circa 7 cm.

Potete usare un bicchiere oppure un tagliabiscotti, io uso sempre il bicchiere!

Prendete la carne e aggiungeteci tutti gli ingredienti del ripieno, mescolate bene e assaggiate (io faccio sempre cosi’ per capire se va bene il gusto) e aggiustate di quello che vi sembra che manchi, sale, pepe, amaretti ecc ecc.

Disponete il ripieno nel vari cerchi e andate alla chiusura e formatura dei casoncelli.

Un casoncello non e’ un casoncello se non e’ piegato nel modo giusto, come per i tortellini, dunque eccovi come piegare un casoncello:

dopo aver messo un po’ di ripieno nel cerchio, piegate a mezzaluna il cerchio di pasta e schiacciate un po’ sui bordi per far aderire bene la pasta; appoggiate il dito indice sul lato dritto della mezzaluna, sollevare il casoncello e schiacciottarlo imprimendo una fossetta nella parte dove c’e’ il ripieno.

Dalla foto forse capite meglio come farli.

Ora i casoncelli sono pronti, e se fate come me che quando vi mettete sotto ne fate una quintalata, attrezzatevi di pacchetti e scatoline da riempire e mettere in freezer.

Vanno bene i vari tupperware, quelli della cuki in alluminio, le scatolette vuote del gelato, tutto va bene, l’importante e’ che i casoncelli non si schiaccino.

Se invece vogliamo mangiarli subito e non riusciamo ad aspettare ancora, mettiamo a bollire una capiente pentola di acqua, al bollore saliamo e gettiamo i casoncelli, facciamo cuocere circa 10 minuti (io assaggio sempre per essere sicura) e scoliamoli con un mestolo forato, non nello scolapasta altrimenti si spaccherebbero tutti (e tutta la fatica per farli se ne va a quel paese).

In un pentolino a parte fate sciogliere il burro e aggiungete la salvia, la pancetta (quella tagliata fine dal macellaio…non mi mettete la pancetta a cubetti per carità) e fate rosolare fino a quando il burro diventa marroncino ma non fatelo bruciare. La pancetta e la salvia devono essere croccantissime!

Servire in un piatto i casoncelli, versarvi sopra questo intingolo ultracalorico e spolverate di grana!

Vedrete che la fatica verra’ premiata gia’ dal primo boccone!!!