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Meringhette facili facili

Visto che più persone mi hanno chiesto la ricetta per queste meringhette, ve la scrivo qui, così rimane indelebile e potete cercarla ogni volta che ne avrete bisogno.

So che è una ricetta facilissima, che molte blogger storceranno il naso perché e’ un pç la base della pasticceria, ma c’è anche tanta gente che non sa da dove partire e che, cercando online, si ritrova con migliaia di ricette diverse e non sa mai quale potrebbe essere quella giusta.

Questa non ha la pretesa di essere la ricetta giusta, ma a me funziona.

La meringa viene ottima, buona e bianca!

A dirvi la verità io facevo parte di quelle persone che aggiungeva il sale perché…boh non so perché, ma lo facevo, fin quando non mi sono imbattuta in questo articolo di Dario Bressanini e da quel momento ho seguito sempre la sua ricetta e le sue indicazioni, che per praticità vi riassumo qui.

Innanzitutto so che la maggior parte delle volte le meringhe vengono fatte per consumare gli albumi avanzati, se cosi’ non fosse procuratevi delle belle uova freschissime!

Per fare la quantità di meringhe che vedete in foto ho usato 200 gr di albumi, 6 albumi.

Vi do il peso perché è importante che le pesiate, visto che non tutte le uova hanno la stessa grandezza.

Dunque pesate le uova, poi preparate il doppio del peso delle uova di zucchero.

Ad Es. io avevo 200 gr di albumi e ho preparato 400 gr di zucchero.

Per lo zucchero potete usare zucchero semolato (il classico zucchero per intenderci), zucchero a velo pronto, zucchero semolato frullato. O anche fare un pò di zucchero semolato e un pò a velo. Cambia la consistenza della meringa, più mettete zucchero a velo più sarà liscia. Io ho usato solo zucchero semolato.

Non aggiungete sale, il motivo lo trovate nell’articolo postato prima di Bressanini.

Invece vi servirà un cucchiaino di succo di limone.

Gli attrezzi indispensabili per me sono planetaria o montatore elettrico e la sac a poche con la punta stellata.

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Ora iniziamo a preparare la meringa:

Accendete il forno a 100°

Se avete una planetaria, o uno sbattitore elettrico o manuale, o se volete farlo a mano (no vi prego è una tortura inutile), mettete gli albumi nel contenitore e iniziate a montarli a media velocità. Dovranno diventare circa 4 volte il volume iniziale.

Ora iniziate ad aggiungere lo zucchero, io l’ho fatto un cucchiaio per volta, per far inglobare bene e fare in modo che si potesse sciogliere il più possibile.

Aggiungete anche il cucchiaino di succo di limone e procedete con l’aggiunta dello zucchero fin quando finite.

Prendete la sac a poche con la punta stellata e riempitela di meringa cruda, fate dei ciuffetti di circa 3-4 cm di diametro (se le fate più piccole o grandi regolatevi con il tempo del forno), potete anche disporle vicine le uno alle altre, tanto le meringhe non si ingrosseranno.

Abbassate la temperatura del forno a 85° e infornate subito le meringhe, avendo l’accortezza di tenere le sportello del forno leggermente aperto per far uscire l’umidità. Ora aspettate circa 3 ore e le vostre meringhe saranno cotte.

Non toglietele subito dal forno, fatele raffreddare dentro altrimenti si creperanno.

Per mantenerle croccanti poi metterle in un contenitore di latta.


La pasta frolla

Oggi, 20 ottobre 2010…ops e’ vero siamo a giugno, ma a guardare fuori dalle finestre non si direbbe, fa freddo, ci sono 13°, guardo la piscina sconsolata, quando potro’ fare un bagnetto? Meglio allontanarsi dalle finestre, viene il magone, meglio stare in cucina, e oggi dopo una bella costinata con la polenta (con questo freddo ci stava tutta), pomeriggio in attesa dell’italia il mio burro sta aspettando di diventare morbido, una pomata insomma, per poter trasformarsi insieme ad altri pochi ingredienti, in una bella pasta frolla, e poi successivamente una crostata profumata. Tanto di uscire non se ne parla, mi rifiuto di mettere la giacca al 20 di giugno, poi appunto tra poco gioca l’Italia (e speriamo bene) quindi mentre guardiamo la partita io faccio la frolla.

E’ tanto che non la faccio, cosi’ tanto che non mi ricordo nemmeno la ricetta, la vecchiaia inizia a farsi sentire, e cosi’ ho preso spunto alla mia Bibbia della cucina e in concomitanza dell’offerta del supermercato con lo sconto sul burro (no ho comprato 1 kg e mezzo) vediamo di consumarne almeno un po’.

Gli ingredienti sono questi:

500 gr di farina 00

250 gr di burro

250 gr di zucchero

100 gr di uova (2 uova)

sale fino

un cucchiaino di estratto di vaniglia

Come detto prima togliamo dal frigo il burro qualche oretta prima, se siete in estate serve meno tempo ovviamente, per farlo diventare morbido.

Mettete il burro nella planetaria con lo zucchero e un cucchiaino di estratto di vaniglia, fate girare la planetaria a velocita’ bassa.

Quando si sono bel amalgamati aggiungete un uovo e fate assorbire, poi aggiungete l’altro.

Per ultima aggiungete la farina tutta insieme e fate aggregare, non troppo.

Quando vedete che la pasta e’ omogenea spegnete e raggruppatela con le mani.

Non bisogna manipolarla troppo perche’ col calore delle nostre mani la roviniamo.

Formiamo un panetto e la mettiamo in un po’ di carta trasparente per alimenti, poi la mettiamo in frigo, almeno per mezz’ora, o anche di piu’ al massimo per 3 giorni!


La besciamella

Mi chiedo sempre che gusto ci sia nel comprare la besciamella gia’ pronta, che di besciamella non ha nulla praticamente, e’ solo un insieme di ingredienti, conservanti, cose strane che dovrebbero fare lo stesso lavoro, ma cosi’ non e’, o almeno io non ne ho mai trovata una che mi andasse bene, che mi soddisfacesse il palato.

Ma perche’ comprarla?

L’unica cosa che mi viene in mente e’ perche’ e’ comoda e veloce.

Ma e’ cara rispetto che farla in casa.

Questo post e’ dedicato a chi non ha mai fatto la besciamella in casa, per mancanza di tempo, perche’ si pensa incapace in cucina, perche’ perche’ boh…comunque provatela, vi assicuro che esce al 100% se seguite le mie indicazioni.

Prima di tutto gli ingredienti principali sono 3: il latte, la farina e il burro.

Si deve preparare il roux, il fondo chiaro, la pappetta insomma, e anche qui e’ facilissimo:

– si prendono 70 gr di burro e si fanno sciogliere in una pentola antiaderente, si aggiungono 70 gr di farina e si mescola fino a quando non si sentira’ un profumo di farina tostata, cioe’ fino a quando il colore diventa beige.

– A parte in un altra pentola fate bollire 1 litro di latte, io ho usato il parzialmente scremato con ottimi risultati.

– Quando bolle spegnete.

– Ora prendete la frusta e iniziate a mescolare senza fermarvi, con il fuoco acceso, con l’altra mano prendete un mestolo di latte e aggiungetelo al roux sempre mescolando, e continuate fino a quando si addensa, poi aggiungete sempre un mestolo e sempre mescolando fate incorporare, e cosi’ via fino ad aggiungere il litro completo.

– Continuate a mescolare con la frusta, se usate il mestolo di legno si formeranno i grumi, ve lo assicuro!!!

– Se nel caso anche con la frusta si formano i grumi, prendete il frullatore ad immersione e dateci qualche frullata.

– Quando si e’ addensata al punto giusto (in base a cosa dovete fare, per le lasagne non serve troppo densa perche’ poi verra’ ancora cotta, se vi serve cosi’ per una pasta fatela addensare di piu’) aggiungeteci il sale e la noce moscata grattuggiata.

La dose e’ per una teglia da 6 persone di lasagne circa.


Il ragu’ passo per passo

Questo posto lo dedico a chi mangia solo ragu’ pronto, perche’ anche chi non si e’ mai cimentato a farlo possa un giorno invogliato da questo post mettersi a spadellare e assaporare il ragu’ fatto in casa.

Non e’ nulla di difficile o complicato, solo un po’ lunghetto perche’ il ragu’ vuole almeno 2 ore di cottura, ma tipo nel napoletano so che arrivano anche a 6.

Una volta che si impara a fare il ragu’ classico, si possono fare delle modifiche tipo mettere la carne di coniglio, oppure fare un ragu’ in bianco, o altre cose che la vostra fantasia vi consiglia o cose che avete in casa da finire. Dal ragu’ poi potete preparare delle buonissime lasagne, e le lasagne fatte col ragu’ casalingo e’ tutta un’altra storia!

Ingredienti:

1 cipolla

1 carota

1 gambo di sedano

50 gr di burro

1 chilo di carne trita

2 bicchieri di vino rosso

3 barattoli di polpa di pomodoro (io uso la Mutti)

1 dado vegetale

1 bicchiere di latte

– Tritate la cipolla, la carota e il sedano e metteteli in una pentola capiente (io mi trovo bene con una antiaderente) e metteteci il burro. Accendete il fuoco e fate rosolare le verdure per circa 10 minuti, girando spesso.

-Prendete la carne trita e mettetela dentro la pentola, mischiate per far incorporare la verdura e fate asciugare per 10 minuti, quando e’ asciutta, metteteci i due bicchieri di vino rosso e fate assorbire bene.

– A questo punto versateci i 3 barattoli di polpa Mutti (o quella che preferite) e aggiungeteci il dado vegetale.

– Ora armatevi di santa pazienza, tirate fuori quel libro che avevate abbandonato, riprendete a fare uncinetto, stirate, insomma dovete aspettare 1 ora e mezza minimo, girando ogni tanto, a fuoco medio lento, e tenendo coperto.

– Trascorso questo tempo aggiungeteci il bicchiere di latte (io lo uso per togliere l’acidita’ del pomodoro) e continuate la cottura ancora per mezz’ora.

Ora il vostro ragu’ e’ pronto, io di solito ne faccio per un chilo di carne, quindi raddoppio gli ingredienti, e poi metto nelle vaschettine di alluminio e metto n freezer, cosi’ ogni volta che mi sale la voglia di tagliatelle al ragu’, devo solo aprire il freezer e far scongelare!

Se lo volete piu’ deciso, potete aggiungerci oltre alla carne una salamella priva di budello e a pezzettini, oppure nel soffritto la pancetta, i il crudo a pezzettini.

A me piace cosi’, semplice e delicato!


Estratto di vaniglia fatto in casa

Tornando sempre al discorso delle cose naturali, io non amo molto la vanillina, primo perche’ da una sensazione di pizzichio nei dolci, poi perche’ la vanillina…ma cosa e’? Vaniglia? no…la vaniglia e’ scurissima e la vanillina e’ bianca…ok cerco su wikipedia VANILLINA: “La vanillina in commercio, usata in pasticceria, in profumeria e in quasi tutti i prodotti igienici, è di origine sintetica. La si prepara per ossidazione dell’eugenolo con permanganato di potassio o ozono oppure per reazione del guaiacolo con formaldeide in un lento processo che ha tempi di reazione dell’ordine dei giorni”.

Ehhhhh????

Ma perche’ io dico c’e’ da complicarsi cosi’ tanto la vita quando abbiamo la vaniglia fresca (ormai internet fa miracoli) e possiamo usare quella?

Quindi se siete anche voi amanti delle cose naturali, provate a fare come me, l’estratto di vaniglia. Era da un po’ di tempo che volevo farlo, l’avevo letto dal blog di Anice&Cannella il suo metodo e mi sembrava quello migliore (ps io adoro Paoletta, e’ un po’ la mia eroina in cucina), e cosi’ mi sono detta: con tutte le stupidate che compro su internet perche’ non buttarmi sull’acquisto della vaniglia del Madagascar? Si ci vuole quella, non andatemi al supermercato a comprarmi quelle industriali che non hanno nulla a che vedere con quelle del Madagascar!!!

La vaniglia del Madagascar e’ il tipo Bourbon, che arriva dall’isola di La Reunione, dicono che sia la migliore, per me lo e’…dovevate vedere la faccia del postino incuriosito mentre mi consegnava la busta profumata, sembrava estasiato.

Quindi per prima cosa comprate la vaniglia bourbon del Madagascar, vi do qualche consiglio, io l’ho comprata su ebay, ma potete trovarla anche qui www.vanigliabourboun.net.  Poi attrezzatevi con dell’alcool a 95°, che trovate ovunque.

Vi metto la ricetta pari pari a quella di Paoletta di Anice&Cannella, e’ talmente perfetta che non necessita di cambiamenti:

35 gr di acqua

35 gr di zucchero

60 ml di alcool puro a 95°

6 baccelli di vaniglia

1 pentolino

1 bottiglietta di vetro, ottima la Bormioli

Preparate lo sciroppo con lo zucchero e l’acqua e far bollire  dai 2 ai 5 minuti dopo che inizia il bollore almeno fin quando lo zucchero e’ ben sciolto. Lasciare raffreddare e aggiungere l’alcool.

Ora aprite i baccelli di vaniglia, per farlo vi serve un coltellino e un cucchiaino. Incidete per il lungo il baccello e questo si aprira’, poi passate il cucchiaino e raschiate via tutti i semini che troverete all’interno, sono microscopici!

Mettete i semini dei 6 baccelli dentro la bottiglietta, poi spezzettate i baccelli vuoti e metteteci pure questi, e poi mettete nella bottiglia anche l’alcool con lo sciroppo.

Dovete tenerlo minimo 3 mesi in dispensa chiuso e al fresco, agitandolo spesso almeno all’inizio.

Io ce l’ho da ormai 4 mesi ed e’ una bonta’…nulla a che fare con la vanillina, e usata per i dolci e’ tutta un’altra storia!

ringrazio Paoletta per avermi fatto scoprire questa meraviglia! Ora la vanillina in buste per me e’ morta!

Provate per credere!