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Una marmellata di antichi sapori

Ho in giardino una piccola pianta di Azzeruoli, fa pochissimi fruttini l’anno non sufficienti per fare nulla, ma solo per essere gustati cosi’ al naturale. Il sapore e’ quello di una mela, lo ricorda un po’, ma e’ difficile spiegarlo se non lo si e’ mai assaggiato. Ma quest’anno la suocera ha fatto un bel raccolto, tantissimi fruttini rossi che ha portato a casa mia, e alcuni sono stati divorati, altri stavano li ad aspettare la loro tragica fine. E visto che io odio buttare via il cibo, soprattutto quando e’ cosi’ antico, storico, e raro, ho deciso per una bella marmellata.

MARMELLATA DI AZZERUOLI

Azzeruoli

meta’ del loro peso di zucchero

un bicchiere di acqua

– Pulite gli azzeruoli e asciugateli.

– Ora decidete se usare dei guanti in lattice oppure usare le mani nude, perche’ per pulirli vi ritroverete con le mani rosse difficilmente lavabili, che vi andra’ via in un paio di giorni.

– Togliete il picciolo e la rosetta sotto, apritelo in due, togliete i semini, che saranno sempre 4, e continuate con tanta pazienza.

– Trasferite gli azzeruoli puliti in una pentola capiente che non attacchi sul fuoco, aggiungeteci un bicchiere di acqua e fate bollire fino a quando non inizieranno a produrre il liquido loro.

– Ora aggiungete la meta’ del loro peso di zucchero e sempre a fuoco lento continuare a mescolare fino a quando iniziera’ ad addensarsi.

– Prendete un frullatore ad immersione e passate le bucce, altrimenti se non vi piacciono i pezzettini, filtrateli con un passaverdure, rimettete sul fuoco e fate bollire ancora.

– Nel frattempo fate sterilizzare i vasetti mettendoli in una pentola capiente, divisi da strofinacci, portandoli a ebollizzione per 10 minuti. Poi toglieteli dall’acqua e fateli asciugare all’aria senza toccarli.

– Travasate la marmellata nei vasetti lasciando mezzo centimetro di aria, tappate, capovolgete e lasciate raffreddare con calma, magari coperti con un pezzo di pile.


Marmellata di uva spina

E’ la prima volta che la faccio, anche se e’ da una vita che ho la pianta, piccina, una sola, prima di oggi ha sempre fatto pochissimi frutti, ma quest’anno ce n’erano veramente tanti,  e non ne sono mai stata entusiasta, per colpa di quei piccoli semini fastidiosi, tipici dell’uva. Pero’ il gusto e’ ottimo, l’avete mai provata?

Sabato ero nel campo e mi e’ caduto l’occhio su lei, la piantina di uva spina, che non viene mai considerata da nessuno, poveretta, eppure cosi’ preziosa.

Ho letto che non e’ cosi’ facile che faccia i frutti, ci devono essere delle condizioni ottimali, altrimenti nisba!

Beh era carica di acini (si chiamano acini anche quelli dell’uva spina?), alcuni gia’ caduti, ma piena anche di spine…beh altrimenti non si chiamava cosi’ no?

Allora armata di guanti da giardinaggio (rosa con i fiorellini ovviamente) inizio a raccogliere i frutti immaginandomi come potro’ utilizzarli…beh marmellata ovviamente, ma come?

Marmellata di uva spina

300 gr di uva spina

100 gr di zucchero

3 cucchiai di acqua

E’ molto semplice, non credevo nemmeno io.

– Togliere il picciolo dagli acini, metterli in una pentola antiaderente, con lo zucchero e l’acqua.

– Mettere sul fuoco e lasciare per circa un’ ora e mezza o fino a quando i chicchi non si sfaldano.

– Quando e’ pronta passare al setaccio per togliere la pelle coperta di peli (fa schifo a pensarlo ma l’uva spina e’ pelosa) e i semini.

– Rimettere sul fuoco e invasare in vasetti sterilizzati (fatti bollire per 10 minuti) e capovolgere fino a quando sono freddi.

Io non ho fatto tutta la trafila della sterilizzazione capovolta, perche’ con 300 gr di uva spina si ricava pochissima marmellata, voi se ne trovate di piu’ tenete conto di mettere 1/3 di zucchero, gia’ cosi’ e’ dolcissimi, ho letto di ricette che mettono quasi il peso della frutta di zucchero ma se ci penso e’ veramente troppo.

La mia marmellatina e’ finita in pochissimo tempo, giusto il tempo di fare le foto!